Pittore italiano. Fratello maggiore di Ambrogio, dopo un apprendistato con
Duccio di Buoninsegna si trasferì per breve tempo ad Assisi, dove ebbe
modo di conoscere la pittura di Giotto. La sua prima opera è il finto
trittico con
Madonna, San Francesco e il Battista, affrescato nella
Cappella Orsini della basilica di Assisi (Chiesa Inferiore), che svolge il tema
della maternità con grande profondità di sentimento. Nel 1320 il
vescovo Tarlati commissionò all'artista il
Polittico per la pieve
di Santa Maria ad Arezzo. Quest'opera rappresenta il culmine della fase duccesca
di
L. e mostra l'influsso di Giovanni Pisano nelle soluzioni plastiche e
nella maggiore carica espressiva. A questo periodo appartengono anche la
Madonna e il
Crocifisso conservati presso il museo di Cortona. I
ripetuti contatti con l'arte di Giotto a Firenze provocarono un profondo
mutamento nello stile del pittore, evidente negli affreschi del convento di San
Francesco a Siena,
Crocifissione e
Cristo risorto, databili
intorno al 1326-1327. Nel 1329
L. eseguì la pala per la chiesa del
Carmine a Siena con la
Madonna in trono, angeli e santi dell'ordine e
Storie carmelitane nella predella. In queste opere si realizza un
equilibrio perfetto tra colore e linearismo senesi e essenzialità
costruttiva fiorentina. Gli affreschi con
Storie della passione nella
Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi, risalenti probabilmente agli anni
1335-36 e 1339-40, elaborano una complessa tematica compositiva che riesce ad
accordare la salda plasticità delle figure con uno spazio naturalistico.
All'ultima fase dell'attività dell'artista appartengono le opere
Maestà (1340, Firenze, Uffizi) e
Natività della
Vergine (1342, Siena, museo dell'Opera del Duomo). Morì probabilmente
durante l'epidemia di peste del 1348 (Siena 1280-1348 circa).